Dalla teoria alle ipotesi

 

Una teoria, in senso lato, è un’asserzione o un insieme di affermazioni relative alla descrizione delle relazioni esistenti tra le variabili presenti in un dato evento; quando le affermazioni riguardano solo una singola relazione tra le variabili, si parla di legge. Tuttavia, la descrizione di un fenomeno, più o meno complesso, avviene attraverso l’esplicitazione dei collegamenti esistenti tra più leggi. Possiamo affermare, quindi, che una teoria, in senso stretto, è una asserzione, enunciazione, sulle relazioni esistenti tra le variabili di un evento, inoltre, questa spiegazione deve includere almeno un concetto (dato o relazione, tra le variabili, non osservata), capace di chiarire le relazioni esistenti tra le variabili.

Il concetto teorico, quindi, può essere definito come l’anello mancante o la spiegazione concettuale necessaria per dare “continuità”, significato, a quegli aspetti delle dipendenze tra le variabili o le leggi che non sono direttamente osservabili.

Continuamente gli scienziati formulano delle teorie tese a spiegare i fenomeni che osservano, e di continuo realizzano dei protocolli sperimentali per il controllo della validità delle teorie stesse. Da un esperimento, infatti, lo scienziato ottiene dei dati empirici da confrontare con quanto enunciato da una teoria, se i dati empirici concordano con la previsione teorica si può affermare che la teoria è valida, confermata. Le teorie, a differenza delle ipotesi, non necessariamente devono divenire fatti, e questo perché una teoria ha la sola funzione di organizzare un gran corpo di leggi, fatti, in un unico corpo esplicativo.

Le teorie, quindi, svolgono tre ruoli fondamentali nella ricerca scientifica, ossia:

a)     organizzare la conoscenza;

b)    spiegare le leggi esistenti;

c)     prevedere e formulare nuove leggi.

Se un evento può essere descritto e previsto, nei limiti, può anche essere controllato, così, descrizione, previsione e controllo rappresentano i tre aspetti fondamentali del processo di conoscenza e scoperta delle caratteristiche, regolarità, di un evento o di un comportamento.

Alcuni autori, come Larry Laudan, ritengono che le teorie sono elaborate per risolvere problemi di tipo empirico e concettuale, e che una teoria è preferita ad altre, o a quelle precedenti, quando riesce a risolvere più problemi, ossia, quando riesce a collegare più leggi. Altri autori, mentre, sostengono che solo i dati empirici possono essere usati per valutare le teorie, e queste ultime sono accettate ed adottate solo quando riescono a dare significato ad un numero maggiore di dati empirici rispetto alle teorie precedenti.

Un’ipotesi è un asserzione ritenuta vera al fine di vagliarne la validità. Le ipotesi scientifiche si differenziano dalle teorie sia perché possono essere sempre esaminate empiricamente, sperimentate, sia perché la verifica, da parte di uno sperimentatore, deve essere condotta in modo tale da permettere ad altri ricercatori di ripetere la verifica stessa. Questo ultimo punto racchiude il concetto di operazionismo, ossia la descrizione delle procedure seguite, adottate, da un ricercatore per verificare o falsificare un ipotesi. Queste procedure, descritte nel disegno sperimentale, devono essere rieseguibili anche da altri studiosi. Nella ricerca scientifica l’operativismo ha un’importanza primaria, infatti, se le procedure di validazione o falsificazione di una ipotesi non possono essere collegate ad operazioni ripetibili, i risultati della ricerca non possono essere considerati scientificamente validi.

  

 Casella di testo: • Scelta del problema
• Esame della letteratura
• Definizione delle ipotesi di ricerca
• Elaborazione del disegno sperimentale
• Raccolta dei dati
• Analisi statistiche
• Divulgazione dei ristati